domenica 17 maggio 2015

GIORNATA NAZIONALE DEL MALATO ONCOLOGICO

GIORNATA NAZIONALE DEL MALATO ONCOLOGICO

E' stata istituita per iniziativa della Federazione italiana delle associazioni di volontariato in oncologia (FAVO) con direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 5 marzo 2010 (G.U. n. 87 del 15 aprile 2010, e precedente direttiva del 19 gennaio 2006).
Il Governo ha da tempo assunto la responsabilità di esercitare un ruolo di promozione e coordinamento per assicurare il costante miglioramento dei servizi che cercano di rispondere alle molteplici esigenze dei malati oncologici su diversi piani: di cura, assistenza e supporto psicosociale, tutela giuslavoristica, comunicazione (la conoscenza dei diritti è il presupposto della loro tutela).
In occasione di questa giornata vi propongo di guardare il progetto della Mimi Foundation "IF ONLY FOR A SECOND".
Un progetto che, anche se solo per un secondo, mette sullo sfondo la malattia e regala un momento di spensieratezza e leggerezza ai malati oncologici e alle loro famiglie.
Alice: "quanto dura per sempre?"
Bianconiglio: "a volte anche un secondo"
(Alice nel paese delle meraviglie Lewis Carrol)
IF ONLY FOR A SECOND è un'esperienza che rimarrà per sempre nel cuore dei partecipanti.
Psicologo Psicoterapeuta Firenze Dott.ssa Martina Fino https://www.martinafino.it/psiconcologia.html

sabato 16 maggio 2015

IL POTERE DELL’ EMPATIA

IL POTERE DELL’ EMPATIA 
Empatia: una chiave di lettura dei rapporti umani; un’esperienza necessaria in tutte le professioni di aiuto in cui gli operatori quotidianamente sono in contatto con la sofferenza altrui e tentano di alleviarne il dolore. Senza l’empatia la distanza con l’altro è così enorme da compromettere non solo l’aiuto, ma addirittura lo stesso riconoscimento dell’altro come essere umano. Le esperienze, purtroppo frequenti, di pazienti che si sentono trattati come “numeri”, e non come persone, sono la chiara dimostrazione di ciò che accade quando l’empatia viene meno nella relazione d’aiuto.
L’interesse psicologico per lo studio dell’empatia ha radici lontane e attualmente il termine “empatia” è utilizzato in diversi ambiti anche distanti tra loro. Il termine psicologico Empathy (empatia) fu coniato da Titchner nel 1909, come traduzione del termine tedesco Einfuhlung (sentire dentro), che era stato usato nella seconda metà del secolo da alcuni autori a proposito del godimento estetico. Fin dagli inizi del secolo il termine empatia è stato utilizzato per descrivere quella particolare esperienza che gli individui sperimentano quando “sentono dentro di sé” le emozioni di un’altra persona. L’empatia, al di là della sua definizione, rimane un costrutto psicologico complesso in cui si interconnettono livelli emotivi e cognitivi. L’empatia, permette di entrare nei panni dell’altro, attraverso quattro qualità essenziali:
-la capacità di vedere le cose dal punto di vista dell’altro, riconoscendo che quella è la sua realtà
- la sospensione del giudizio (non facile poiché tutti abbiamo la tendenza a giudicare l’esperienza altrui)
- il riconoscimento dell’emozione altrui
- la capacità di restituzione e comunicazione
Per ricordarci l’importanza dell’empatia nelle nostre relazioni quotidiane, e soprattutto nelle professioni di aiuto, vi propongo di guardare un breve video animato realizzato dalla RSA (Royal Society of the Arts) sul valore e il significato dell’empatia, tratto da un intervento alla TED conference dal titolo “il potere dell’empatia” di Brené Brown, docente e ricercatrice dell’Università di Houston esperta in studi sui rapporti umani.


psicologo firenze Dott.ssa Martina Finohttps://www.martinafino.it

L’ATTACCAMENTO

L’ATTACCAMENTO 
In psicologia, il termine attaccamento è legato alle ricerche sullo sviluppo e sull'infanzia, in relazione ai legami che si creano con le figure di accudimento. John Bowlby, ricercatore britannico originariamente di formazione psicoanalitica, fu Il primo a proporlo come concetto cardine per spiegare il comportamento dei bambini. Secondo l'autore, il bambino, appena nato, è tendenzialmente portato a sviluppare un forte legame di attaccamento con la madre o con chi si prende cura di lui.
In occasione della festa della mamma vi propongo di guardare il progetto like a mother: una video-intervista a quattro mamme e ai relativi figli. Attraverso le storie raccolte, OPS! Objects mette in primo piano l’importanza della relazione madre-figlio, diffondendo un messaggio d’amore incondizionato.
“Anche se particolarmente evidente nella prima infanzia, il comportamento di attaccamento caratterizza l'essere umano dalla culla alla tomba” (J.Bowlby)
AUGURI A TUTTE LE MAMME!


psicologo psicoterapeuta firenze Dott.ssa Martina Fino http://www.martinafino.it

RI-CONOSCERSI CON L'ENNEAGRAMMA


RI-CONOSCERSI CON L'ENNEAGRAMMA

La conoscenza di sé, secondo la psicologia umanistica e antiche tradizioni spirituali, è considerata la prima tappa nel processo di crescita personale che conduce ad una migliore qualità di vita. Tuttavia questo percorso di conoscenza personale è molto difficile da mettere in atto, poiché gli individui tendono a negare gli aspetti negativi della propria personalità e a valorizzarne solo le caratteristiche positive, impedendo a loro stessi di vedersi per quello che realmente sono. In quest’ottica la descrizione della psicologia della personalità, proposta dall’enneagramma, può essere considerata un importante strumento di autoconoscenza. Conoscere se stessi è sicuramente un obiettivo primario per qualunque essere umano, ma è fondamentale soprattutto per chi opera nell’ambito socio-educativo e nell’ambito terapeutico.
Come si può entrare in relazione con l’altro ed aiutarlo se non si è, in primis, in grado di riconoscere i propri punti di forza e di debolezza? La condizione necessaria per entrare autenticamente in relazione con l’altro è, a mio avviso, riuscire ad entrare prima di tutto in relazione con se stessi.
L’enneagramma offre una mappa con cui imparare a riconoscere se stessi e gli altri, migliorando significativamente le proprie relazioni intra ed interpersonali; ovviamente non è la sola partecipazione ad un corso esperienziale e/o la lettura dei testi di riferimento su tale strumento a rendere comprensibili e modificabili i principali meccanismi con cui ci muoviamo nel mondo, ma è sicuramente un primo passo del cammino verso la conoscenza di se stessi, così come afferma Lao Tzu “Anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo”.
L’enneagramma è un’antica figura geometrica, formata da 9 punti inscritti all’interno di un cerchio. Fu introdotto in occidente da un ricercatore spirituale armeno Georges Ivanovitch Gurdjieff (1866-1949); successivamente fu tramandato da Oscar Ichazo, uno studioso psico-spirituale boliviano, a Claudio Naranjo, psichiatra cileno, che diffuse lo strumento dell’enneagramma come psicologia degli enneatipi. Secondo Naranjo, ogni essere umano sviluppa il proprio carattere nei primi anni di vita attraverso una passione dominante, successivamente alimentata da una conseguente fissazione cognitiva che caratterizza l’istinto dell’individuo. Naranjo, come Ichazo, considera tre tipi d’istinto:
•l’istinto conservativo: area istintuale= azione (enneatipo 8,9, 1)
•l’istinto di relazione: area emotiva=emozione (enneatipo 2,3, 4)
•l’istinto di adattamento:area mentale= intelletto(enneatipo 5,6,7)
Ogni area presenta 3 tipologie di carattere, per un totale di 9 caratteri principali così come suggerito dall’etimologia greca del termine enneagramma (ennea=9, grammos=figura).
Quale il senso e l’utilità di tale strumento? Attraverso l’enneagramma la persona può migliorare il rapporto con se stessa e con gli altri, attraverso 4 principali processi:
- auto-osservazione
- accettazione
- trasformazione
- crescita
L’enneagramma non serve, quindi, a etichettare se stessi e gli altri (“sei un 3, un 7…”), ma è un utile strumento per riconoscere il copione caratteriale in cui siamo intrappolati e il modo in cui poterne venire fuori, scoprendo altre possibilità di movimento che in automatico non sceglieremmo.
Questo breve articolo vuole essere solo un accenno alla complessità di tale strumento e ha come scopo quello di provare a incuriosire il lettore sull’argomento, sensibilizzando sempre di più le persone a riscoprire che i percorsi di crescita personale contribuiscono a migliorare la propria qualità di vita.

psicologo firenze Dott.ssa Martina Fino http://www.martinafino.it
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