domenica 30 ottobre 2016

PAURA: AMICA O NEMICA?

I comportamenti di paura sono eterogenei, così come lo sono anche gli eventi che li suscitano. Essi comprendono un elenco di circostanze molteplici e non omogenee e, inoltre, non è certo in quale misura ogni singolo evento può suscitare paura.Sono state proposte numerose teorie per spiegare il fenomeno, ma solo se si espongono tutti i dati empirici di ricerche sull'uomo e sulle specie animali, è possibile chiarire le caratteristiche delle situazioni che suscitano paura e mettere in luce la loro funzione di sopravvivenza della specie. Le ricerche confermano che l’intensità della paura è maggiore in situazione complesse (presenza simultanea di più eventi di paura) e in assenza di una figura di attaccamento. Le situazioni stimolo che suscitano paura in altre specie hanno molto in comune con quelle che spaventano gli esseri umani. Gli studi sulle specie animali confermano che le situazioni di paura attivano due principali comportamenti: l’allontanamento dallo stimolo pauroso e la ricerca di protezione e sicurezza tramite il contatto. Attacco e fuga sono difese attive e mobilitanti, così come l'istinto di chiamare qualcuno per essere aiutati e rassicurati. La maggior parte delle persone vorrebbe non sentire la paura ed è proprio in questo modo che continuano ad alimentarla, trasformandola in un nemico da sconfiggere. Riconoscere le proprie paure permette alla persona di comprendere i propri bisogni e i propri desideri. La paura è un'emozione di base che ci permette di sopravvivere. E' il modo in cui ci si approccia alla paura che la rende una nemica o un'amica.
Ecco un simpatico corto animato che mostra come la paura, se addomesticata, può risultare un'ottima alleata. 

psicologo  psicoterapeuta firenze Dott.ssa Martina Fino http://www.martinafino.it


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