sabato 16 maggio 2015

RI-CONOSCERSI CON L'ENNEAGRAMMA


RI-CONOSCERSI CON L'ENNEAGRAMMA

La conoscenza di sé, secondo la psicologia umanistica e antiche tradizioni spirituali, è considerata la prima tappa nel processo di crescita personale che conduce ad una migliore qualità di vita. Tuttavia questo percorso di conoscenza personale è molto difficile da mettere in atto, poiché gli individui tendono a negare gli aspetti negativi della propria personalità e a valorizzarne solo le caratteristiche positive, impedendo a loro stessi di vedersi per quello che realmente sono. In quest’ottica la descrizione della psicologia della personalità, proposta dall’enneagramma, può essere considerata un importante strumento di autoconoscenza. Conoscere se stessi è sicuramente un obiettivo primario per qualunque essere umano, ma è fondamentale soprattutto per chi opera nell’ambito socio-educativo e nell’ambito terapeutico.
Come si può entrare in relazione con l’altro ed aiutarlo se non si è, in primis, in grado di riconoscere i propri punti di forza e di debolezza? La condizione necessaria per entrare autenticamente in relazione con l’altro è, a mio avviso, riuscire ad entrare prima di tutto in relazione con se stessi.
L’enneagramma offre una mappa con cui imparare a riconoscere se stessi e gli altri, migliorando significativamente le proprie relazioni intra ed interpersonali; ovviamente non è la sola partecipazione ad un corso esperienziale e/o la lettura dei testi di riferimento su tale strumento a rendere comprensibili e modificabili i principali meccanismi con cui ci muoviamo nel mondo, ma è sicuramente un primo passo del cammino verso la conoscenza di se stessi, così come afferma Lao Tzu “Anche un viaggio di mille miglia inizia con un passo”.
L’enneagramma è un’antica figura geometrica, formata da 9 punti inscritti all’interno di un cerchio. Fu introdotto in occidente da un ricercatore spirituale armeno Georges Ivanovitch Gurdjieff (1866-1949); successivamente fu tramandato da Oscar Ichazo, uno studioso psico-spirituale boliviano, a Claudio Naranjo, psichiatra cileno, che diffuse lo strumento dell’enneagramma come psicologia degli enneatipi. Secondo Naranjo, ogni essere umano sviluppa il proprio carattere nei primi anni di vita attraverso una passione dominante, successivamente alimentata da una conseguente fissazione cognitiva che caratterizza l’istinto dell’individuo. Naranjo, come Ichazo, considera tre tipi d’istinto:
•l’istinto conservativo: area istintuale= azione (enneatipo 8,9, 1)
•l’istinto di relazione: area emotiva=emozione (enneatipo 2,3, 4)
•l’istinto di adattamento:area mentale= intelletto(enneatipo 5,6,7)
Ogni area presenta 3 tipologie di carattere, per un totale di 9 caratteri principali così come suggerito dall’etimologia greca del termine enneagramma (ennea=9, grammos=figura).
Quale il senso e l’utilità di tale strumento? Attraverso l’enneagramma la persona può migliorare il rapporto con se stessa e con gli altri, attraverso 4 principali processi:
- auto-osservazione
- accettazione
- trasformazione
- crescita
L’enneagramma non serve, quindi, a etichettare se stessi e gli altri (“sei un 3, un 7…”), ma è un utile strumento per riconoscere il copione caratteriale in cui siamo intrappolati e il modo in cui poterne venire fuori, scoprendo altre possibilità di movimento che in automatico non sceglieremmo.
Questo breve articolo vuole essere solo un accenno alla complessità di tale strumento e ha come scopo quello di provare a incuriosire il lettore sull’argomento, sensibilizzando sempre di più le persone a riscoprire che i percorsi di crescita personale contribuiscono a migliorare la propria qualità di vita.

psicologo firenze Dott.ssa Martina Fino http://www.martinafino.it

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